“I libri sono stati i miei uccelli e i miei nidi, i miei animali domestici, la mia stalla e la mia campagna; la libreria era il mondo chiuso in uno specchio; di uno specchio aveva la profondità infinita, la varietà, l’imprevedibilità.”
(Jean-Paul Sartre)
Bentornate/i amiche/ci,
aggiungo altri piccoli “morsi” del mio libro RITROVARSI TRA SPIGHE E CONCHIGLIE….
Come sempre per arricchire la narrazione mi sono servita di alcune immagini trovate su pinterest e sul web in per aiutarmi e aiutarvi a dar un corpo e una forma alla storia e ai miei personaggi anche se poi sarà sempre l’immaginazione di ogni lettore a dare un volto personale ai protagonisti…
ecco di seguito un estratto del capitolo 5 .
“ORE 15.40. Messaggio sul black berry di Pierre.
Barbara desiderava il pane ai semi di lino… Le arcinote voglie delle donne incinte… Bisognava tornare al forno di Nando e chiedergli se gli era rimasto qualcosa e tutto questo prima delle 17.00 perché non poteva mancare all’eco della moglie…
Ore 16.50 La sera tardava a venire… Un book crossing sotto il ponte Pietra, un tavolino quasi zoppo con sopra la copertina di un libro svolazzante e tremante per il freddo. Era un edizione dello Zibaldone. Della collana della Spiga.
Ore 17.00. Al forno come pane rimaneva solo una spiga al rosmarino e non ai semi di lino. Torniamo ai profumi, se a Proust bastava una petite madeleine per rievocare i ricordi più dolci dell’infanzia a Pierre bastò vedere quel pane con quel profumo ancora caldo e quella forma inconfondibile, che sapeva di cose semplici, fatte in casa.
Ripensava a Demetra in copertina poi ancora all’edizione dello Zibaldone, dunque cos’erano? Tutte casualità? No, non era ancora finito, doveva cercarla. Tornando alla macchina rifece il percorso dell’andata.E al tavolino sotto il ponte Pietra lasciò un volumetto con un segnalibro un po’ speciale.
Ore 17.30. Monica ormai aveva perso l’aereo delle 18.00, così a Parigi sarebbe tornata l’indomani…Sotto il ponte Pietra l’aria sapeva perfino di neve, tanto era tagliente e calma. I libri la interessavano sempre, quelli presi ai mercatini delle pulci erano i migliori, perché ogni pagina stampata, magari anche un po’ scarabocchiata di appunti, è intrisa e densa di una storia appassionata, o così le piaceva pensare. Scorse appoggiato sopra una pila di vecchie enciclopedie geografiche, il Piccolo Principe.
No, non poteva essere quello di Pierre.. L’istinto di Monica fu nell’immediatezza quello di prendere il libro con sé e scappare via. Ma non resistette così a lungo e, senza neanche sfilarsi il guanto di pelle, afferrò il libricino, cadde a terra una spiga, ora non aveva più dubbi, e meccanicamente lo aprì sfogliando le prime pagine prima del prologo, alla ricerca disperata di un cenno, un qualsiasi cenno.
E lo trovò.Era Pierre, e questa volta non era un sogno. “ Rendez- vous sur le Pont. A’ demain, … ”.
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buona lettura