TRAVEL

L’arte in Monselice attraverso gli occhi di Amalia

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Il mio agosto quest’anno non credo riserverà opportunità di viaggi ma in estate ogni weekend porta con sé un retrogusto di vacanza, mi piace vivermelo intensamente e quando io e Chicco riusciamo ad organizzare piccole uscite domenicali per me è già bellissimo così ♥!

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Nell’attesa di tempi migliori per “riempire la valigia di sogni” mi godo quelle piccole gite fuori porta alla scoperta di angolini vicini ma ancora del tutto inesplorati.

 

 

 

Domenica siamo stati a scoprire Monselice (PD) , piccola città murata , tra le più annoverate del Veneto. = Chi mi conosce bene ormai lo sa, tutto ciò che è castello e borgo medievale, fatto di viuzze impervie  , abitazioni arroccate, viste panoramiche da togliere il fiato, fa al caso mio…

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eccomi all esterno del castello

La visita della città è incominciata in direzione dello spettacolare  Castello di Monselice, struttura fortificale dell’alto  medioevo,

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i nani sulla mura

e riprendendo la salita abbiamo incontrato diverse ville tra cui Villa Nani Mocenigo sontuoso edificio rinascimentale sul cui caratteristico muro di cinta figurano dei nani appunto, allegoriche statue che riprendono il nome della casata (e subito mi ha ricordato vagamente la più nota Villa Valmarana ai Nani di Vicenza).

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(da pinterest) le sette chiese

Abbiamo percorso poi, lungo il pendio del colle, il Santuario delle Sette Chiesette datato 1605 -1615 per volere dei Duodo (famiglia rinomata dell’epoca in Monselice), che ottennero  da papa Paolo V la concessione delle stesse indulgenze accordate ai pellegrini che si recavano in pellegrinaggio alle sette basiliche maggiori in Roma. Le  cappelle ospitano cinque pregevoli pale di Jacopo Palma il Giovane .

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la rocca (immagine pinterest)

Sulla sommità del  colle sono conservati i resti dell’imponente mastio, il Torrione, voluto dall’imperatore Federico II di Svevia nella prima metà del XIII secolo, peccato non averla potuta ammirare da vicino per visite sospese in periodo estivo.

 

Ma la sorpresa, inaspettata, e per tal motivo ancor più  gradita, si è presentata  varcando la soglia della pieve di Santa Giustina (una costruzione tardo romanica, che risale probabilmente al 1256).

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santa giustina (da pinterest)

Una guida turistica , volontaria , ci ha invitato a far parte della piccola comitiva già  formata da due coppie di turisti partenopei (colti ed eleganti tutti e quattro devo dire) per approfondire la conoscenza della chiesa. Ho avuto brave insegnanti di storia dell’arte durante i miei studi ma nessuna come Lei. Stava prendendo forma e colore una situazione del tutto surreale, quasi magica, lì all’interno di una chiesa del Xlll sec. irradiata dagli ultimi raggi di sole al tramonto di mezza estate… Sarei rimasta (anzi saremo: poiché anche Chicco che non è un amante dell’arte ne era letteralmente affascinato) ore ed ore a sentirla narrare, annoverare, spiegare , in maniera magistrale (comprese le citazioni in un latino aulico, perfetto) e totalmente trascinante i dettagli di ogni angolo della pieve. Ho scoperto una Madonna del Bernini  in alabastro all’interno della sacrestia e un  lussuoso forziere scoperchiato e depredato anche da Napoleone. Ma ciò che ha dato il valore aggiunto ai racconti non è stato  soltanto la perfetta cronologia dei fatti e la capillare conoscenza delle sacre scritture.E’ stato il pathos, il trasporto, l’emotività che usciva dalle sue parole e da ogni poro della sua pelle. Gli occhi della professoressa Amalia si emozionavano (ed emozionavano) nel narrare l’essenza di Sant’Agostino nelle tre formelle in marmo di Carrara del Bonazza, le sue mani, in un impeto di commozione, delicatamente hanno accarezzato l’effige della lapide di una bimba di famiglia nobile morta a soli 12 anni. Amalia ci ha fatto cogliere con immediatezza e quasi con la dolcezza di una madre, l’infinita tenerezza di una Madonna con in grembo il bambinello , a fianco dell’altare.

“Un buon insegnamento è un quarto preparazione e tre quarti teatro”
(Gail Godwin)

Sono sempre stata convinta che l’ insegnamento non sia  per tutti. Tanto più se si tratta di quello relativo  all’arte.

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L’arte va ben oltre la logica:  2+2, nel mondo dell’arte non fa mai quattro!!!

L’ARTE Non la si può insegnare se non si possiede una forte empatia con la perfezione della natura e della storia, una passione nell’anima ed essenzialmente un ‘amore sconfinato per il bello . Amalia ha mostrato tutto questo e chissà quanto altro ancora avrebbe saputo trasmetterci con la sua innata voglia e capacità di raccontare … Ha avuto il potere di ribaltare il nostro pomeriggio di una domenica, piacevole sì , ma abbastanza ordinaria, in un’esperienza di incanto e di  condivisione del bello. Non vedo l’ora di tornarci per emozionarmi ancora.

vi auguro un rilassante week end:) 61e1e34e60b5b8879325ff75beb7befe.jpg

Daniela

 

 

 

 

 

immagini pinterest, illustrazione finale di Heather Stillufsen e foto mie

 

38 pensieri riguardo “L’arte in Monselice attraverso gli occhi di Amalia

  1. Grazie per la gita fuori porta! E’ proprio vero…vicino a noi abbiamo un sacco pieno pieno di luoghi, di arte, di storie.Mi meraviglio ogni volta,come nel tuo caso, la Chiesa di Santa Giustina…la facciata, l’interno,le opere d’arte, non si sa dove guardare, è una sorpresa in ogni angolo,poi se c’è una guida che ti aiuta a capire la sua storia, magari con qualche chicca,…bhè sarà stata una giornata ricchissima e non serve fare chilometri,aspettare i fatidici quindici giorni di ferie,credimi,con la mia famiglia è “ferie” ogni fine settimana,zainetto con un panino, macchina fotografica e via a scoprire quello che abbiamo “sotto il naso”! Noi le chiamiamo le vacanze a km0 ! Grazie anche a te posso viaggiare e CONOSCERE fuori dal Friuli! Bello averti conosciuto.

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  2. con questo splendido post sei riuscita ad aggiungere nuove tessere ad un puzzle che credevo di avere composto in modo quasi completo – infatti, conosco Monselice, che ho visitato più volte in diversi momenti della mia vita, è un luogo ricco di atmosfera che amo moltissimo, eppure non avevo approfondito la mia conoscenza di S.Giustina.
    Un caro saluto

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  3. Abbiamo vicino casa tanti “angolini” meravigliosi della nostra meravigliosa Italia che a volte non apprezziamo per volare lontano…e quasi casualmente a volte li scopriamo…Che bello aver trovato una guida che vi ha fatto appassionare così tanto! Un abbraccio! 🙂

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  4. Abbiamo vicino casa tanti “angolini” meravigliosi della nostra meravigliosa Italia che a volte non apprezziamo per volare lontano…e quasi casualmente a volte li scopriamo…Che bello aver trovato una guida che vi ha fatto appassionare così tanto!
    Un abbraccio! 🙂

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  5. ma lo sai che eri vicinissima a me?!?! 😉 Mi hai fatto venire voglia di visitare Monselice, a volte diamo davvero troppo per scontate le meraviglie che abbiamo a due passi da casa perchè poco insolite, troppo banali….quando invece nascondono dei tesori 🙂 grazie!!!!

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  6. Che bella Monselice, quando vivevamo a Padova andavamo spesso. Quest’anno purtroppo per cause di forza maggiore non sono riuscita a tornarci, anche se qui sto bene, mi mancano, ci sono immagini, colori, sapori che porto sempre con me.
    Bellissimo post!

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