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Pensiero per le Donne

Oggi 8 marzo giornata delle donne. Anche se sappiamo tutti che è ipocrisia festeggiare la donna solo un giorno all’ anno, non togliamo ai nostri  maschi di casa il piacere di regalarci un fiore o di farci una sorpresa.

“La libertà non si può spiegare. Si può soltanto respirare senza pensarci, come l’aria, e come l’aria rimpiangerla quando non c’è più. A differenza dei dogmi, non reclama certezze e non ne offre. I suoi mattoni sono i dubbi e gli errori, gli slanci ,e I suoi confini sono labili, mobili..” (Massimo Gramellini)

Invece vorrei parlare di libertà ,oggi. A quanta disparità ancora rimane tra uomo e donna nel nostro mondo occidentale, così evoluto. Quanto è ancora sono lontani il rispetto e la dignità, e l uguaglianza sociale. Non sono abituata ad affrontare argomenti divisivi e personali come politica o religione nel blog; sono all’ antica. Ma permettetemi di dire solo una cosa, al di là di ogni ideologia politica: avrebbe dovuto essere un vanto per il nostro (bel ) Paese  avere come premier finalmente una donna (che esige di farsi appellare con l articolo maschile singolare) . Invece si teme di tornare indietro nel tempo perdendo in parte quei diritti faticosamente ottenuti a suon di battaglie (ecco venir meno l opzione donna discriminando chi è donna ma non è madre .e mi fermo qui perchè ci sarebbe un altro tema spinoso da trattare ma preferisco non farlo in questa sede).

Ma allarghiamo il campo, oltre i nostri confini territoriali : vorrei dedicare una mimosa (virtuale) a tutte le donne nel mondo, vittime di abusi, di violenze che subiscono la sciagura di calamità naturali catastrofiche (penso al terremoto in Turchia) o di stupide guerre (“quelle connerie la guerre” .cit. Prevert); quelle che perdono i loro bimbi, le loro famiglie, la loro casa, la loro vita. (dai paesi del continente africano all Ucraina  fino  alla Siria ). Una mimosa per le donne iraniane, la cui già ridotta libertà, viene spazzata via dal vento dei regimi autoritari  . Una mimosa infine alle donne migranti che nella disperazione, affidano al mare i propri figli quando  “l’acqua è più sicura della terra.”

A noi donne “del qui e ora”, alla madri di pancia e di cuore, alle zie, alle nonne alle istitutrici ,alle sorelle, l arduo e doveroso compito di educare le generazioni future al rispetto della diversità, alla tolleranza e alla solidarietà perché i bambini di oggi sono gli adulti di domani. Perché se vogliamo un mondo più equo e più umano dobbiamo essere i primi a cambiare: metodo, modo di pensare e di agire.

Daniela

Foto pinterest,fioreriaoltre,tumblr,kobrusova,boisagjasmin,balygin

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18 pensieri riguardo “Pensiero per le Donne

  1. Mi unisco ai tuoi auguri, Daniela, con la speranza che il mondo possa diventare davvero più equo e più umano…Tanti auguri anche a te 🙂
    Ar

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  2. Io sogno una società di merito, che non abbia bisogno di quote rosa e feste della donna. Non credo che le donne debbano essere scelte per il loro sesso (non le voterei mai a partire da questo unico presupposto ma per il loro valore, così come dovrebbe essere per gli uomini). Non so se arriveremo mai alla parità perché parità significa tante cose, anche mettere le donne in condizioni di essere madri con dignità senza penalizzarle nel lavoro ma creando infrastrutture adatte a supportare la maternità che non è un capriccio, né un lusso, includendo il rispetto per le donne che madri non vogliono o non possono essere. Hai ragione, il discorso è lungo ma anche la mia mimosa virtuale oggi va alle donne che vivono le condizioni più dure, in terra e per mare. Un abbraccio e una mimosa a te!

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  3. Io non la festeggio (anche) per i tuoi validi e condivisi motivi. Ogni anno è la stessa storia: elenco delle cose brutte, dei “Mai più” e domani (purtroppo) si ricomincia. Basta rispondere a questa semplice domanda: “Le cose brutte chi le fa?” .Radio, tv, socials, dovrebbero focalizzarsi SOLO sulla risposta, mettere bene in risalto SOLO la risposta e poi agire IN PRIMIS sulla risposta. E’ solo questo il problema. Altrimenti domani saremo punto e a capo. Buona giornata ed un abbraccione grande. A presto.👋👋

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  4. Saper educare fin dalla nascita i maschietti come le ragazzine, da qui inizia la parità.
    Quindi…cambiare il modo di comportarci, noi mamme, poi tutto il resto che non va.
    Io sono stata la ribelle di casa per mia madre, perché volevo portare la parità in casa fra fratelli e sorelle, io è mia sorella si lavorava il doppio, fuori e dentro casa servendo i fratelli.
    Quindi ci litigavo spesso con mio fratello, che pretendeva di essere servito.
    Battaglie di cambiamento dentro e fuori casa.
    I mei figli, chi apparecchiata, è chi sparecchiava, una settimana ciascuno, mi andava a pagare le bollette, e chi un’alta cosa, senza litigare.
    Anche dal benedetto cognome dipendente molto.
    Mia figlia adesso porta…anche il mio cognome.
    Come mai le donne non lo pretendono?
    C’è la nostra mentalità ancora da cambiare…se vogliamo che cambi il resto…
    Abbraccioni grandi.
    “La mimosa me la compro da sola” 😉🌹🌷🌹🌷

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