“Io devo forse ai fiori l’essere diventato pittore.” Monet
sopra :Monet immortalato da Renoir mentre dipinge nel suo giardino che sembra quello dei cottage inglesi, senza barriere né aiuole.
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bentornate/i amiche/ci,
Mi sono persa purtroppo il 24 e il 25 maggio l’occasione di vivere il cinema come “ una passeggiata” in alcuni dei giardini più belli dipinti dagli artisti della Belle Époque,
mi piaceva però parlarvene in un post attraverso le immagini e i testi che sono riuscita a reperire da internet. “Da Monet a Matisse. L‘arte di dipingere il giardino moderno “è stata a tutti gli effetti una storia d’amore: quella tra artisti come Monet, Matisse, Bonnard, Renoir, Kandinskij, Pissarro, Sorolla, Nolde e Libermann.
L’iniziativa (come precedentemente già accaduto per Renoir) promossa da NEXO Digital è stata estesa a poche sale cinematografiche, un tour virtuale che permetteva di scoprire una mostra davvero coinvolgente che la Royal Academy of Arts di Londra ha allestito per raccontare l’evoluzione del tema del giardino nell’arte moderna, dalle bellissime e colorate visioni degli Impressionisti fino alle sperimentazioni più audaci, oniriche e simboliche dei movimenti d’avanguardia.
Ed è proprio Monet, forse il più noto ed importante pittore di giardini nella storia dell’arte, il punto di partenza della mostra: appassionato ed esperto orticoltore, Monet coltivò ed allestì numerosi giardini in ciascuna delle sue residenze, da Sainte-Adresse a Giverny, dove si spense 90 anni fa.
Si svegliava all’alba. Dipingeva sotto il sole cocente e sotto la pioggia battente per studiare tutte le infinite sfumature della luce. Intorno alla sua casa rosa a Giverny aveva creato un giardino con uno stagno e un ponte giapponese, che ancor oggi accoglie migliaia di visitatori con le sue tinte e i suoi avvolgenti profumi.
Celeberrime le sue ninfee riprodotte in un infinita serie che cambia di colori e di sfumature in ogni tela.
Il film trasporta così gli spettatori attraverso alcuni dei più bei giardini del mondo, raffigurati poi all’interno di opere d’arte: c’è il giardino di Bonnard a Vernonnet, in Normandia,
o quello di Kandinskij a Murnau, in Alta Baviera, luogo di incontro di musicisti e artisti provenienti da tutto il mondo.
Il tutto arricchito dalle interviste con famosi artisti moderni, come Lachlan Goudie e Tania Kovats, a rivelare inoltre come il rapporto tra l’artista e il mondo naturale sia tema di enorme modernità anche nel 21° secolo.
Ma come nasce questo amore per il giardino? La riscoperta del giardino fu una reazione ai disastri della guerra franco-prussiana e alla Comune di Parigi del 1870-1, un ritirarsi nel proprio orticello a contemplare la natura e a sanare le ferite subite nel rincorrere la gloria guerresca.
E’ noto che Monet e Caillebotte si scambiavano lettere sul giardinaggio , Pissarro invece era anche un giardiniere, ma si concentrava sui prodotti commestibili, gli ortaggi, piuttosto che sui fiori, tanto che gli scrittori contemporanei lo prendevano in giro chiamandolo “ortolano impressionista specializzato in cavoli”.
Nella retrospettiva degna senz’altro di nota è la sezione dedicata ai giardini di Sorolla. L’artista spagnolo visitò i giardini moreschi a Valencia, Siviglia, Granada e Barcellona per trarne ispirazioni e pianificò il proprio giardino con la mente di un pittore, selezionando colori, contrasti e visuali. Il risultato gli ispirò una cinquantina di tele. Personalmente l’ho amato fin da subito come artista; ho visto esattamente 10 anni fa a Madrid la sua casa museo: una meravigliosa oasi di pace e di arte in un delicatissimo equilibro tra il fascino moresco e verdeggiante dei paesi mediterranei con un accenno al country dei cottage inglesi.
Spero ce ne saranno altre di occasioni come queste, dove l’arte viene incastonata perfettamente dentro una pellicola capace di trasmettere tutto il pathos che s’ addice alla visita vera e propria di una mostra. Un modo facile, sicuramente affascinante per avvicinare all ‘indimenticabile mondo dell’arte anche chi alle mostre non è per niente avvezzo.
Al prossimo post
Daniela
Uff io non sapevo di questa occasione arte/cinema…
Ma adoro Monet senza mezzi termini, nei suoi quadri riesco a trovare tutto la forza dei colori ingentilita dai paesaggi, pennellate che rendono l’insieme leggero come un dipinto su una nuvola senza tralasciare la profonda emozione che trasmette….mi piace tanto ma tanto!
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wow che poetica che sei franci…il mio preferito tra gli impressionisti è renoir ma subito dopo c’è monet!
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Credimi ho sofferto ad aver perso la mostra di Monet qualche tempo fa a Vicenza, mi era piaciuta quella precedente perché non focalizzandosi su un solo pittore ma proponendo vari artisti del periodo si era trasformata in una specie di vetrina storica ricca di preziosità….
Grazie per i complimenti, immeritati perché purtroppo non ho alcuna competenza specifica, ma ho imparato ad ascoltare i miei occhi, e difficilmente sbagliano 😉
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meritati cara franci:) sei modesta e umile, caratteristiche che ti rendono ancora più speciale:) un bacio grande:)
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😘 grazie sei sempre gentilissima!!
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“Io devo forse ai fiori l’essere diventato pittore.” Monet
Meravigliosa ed estendibile a tutto ❤
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ciao mariantonietta , è proprio vero! ti auguro un buon w.e.
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Ciao Daniela, adoro l’arte e in particolare l’impressionismo e mi piacerebbe moltissimo prima o poi visitare la casa e il giardino di Monet a Giverny! Adoro soprattutto la serie del ponte e le ninfee, che ho avuto modo di vedere qualche anno fa in alcune mostre. A mio parere, la natura, i fiori e i giardini sono uno dei migliori soggetti da rappresentare…
Buon weekend 🙂
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cara ariel è vero anche a me piacerebbe visitare la casa a giverny, come mi piacerebbe visitare monk house in inghilterra x veder il giardino di v. woolf…chissà un giorno:)
ti mando un abbraccio e un augurio di un dolce we.
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Che meraviglia! Io adoro l’arte, la natura e tutto ciò che è correlato ad essi!
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Magnifico, lo sai che ho un debole per i giardini… e per l’arte. Per bambini e ragazzi c’è un bel libro che trovo davvero ben fatto: Linnea nel giardino di Monet. Un saluto caro e come al solito post interessantissimo!
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cara mile dai che bello spunto m hai dato:))) grazie mille vado subito a vederlo:)
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Che meraviglia cara Daniela, ti abbraccio e con l’occasione ti auguro un bellissimo weekend, tanti bacioni, ❤
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carissima lauretta grazie anche a te 🙂 un abbraccio forte:)
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Baci tesoro, buona cena, ❤
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Bellissimo. Mi piacerebbe davvero andare a Giverny a vedere casa sua, e il suo giardino, ovviamente!
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vero!
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❤️❤️❤️ sarebbe piaciuto tantissimo anche a me vederlo… Da più o meno 20 anni uno dei miei sogni è vedere dal vivo quel ponte giapponese a Giverny…
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meglio allora che organizziamo un pulmann e ci andiamo tutte insieme visto che in molte vorremo vederlo * _ * ..un bacio grande e buonissima domenica:;)
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Sarebbe una bellissima idea!
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Bellissimo articolo!!!
Adoro Monet, le sue serie ninfee e chiese sono stupende.
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Bella iniziativa non ne sapevo nulla speriamo che la ripetano e che soprattutto si diffondano
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ciao nina infatti dovrebbero farne di più di iniziate così belle…. ti auguro una buona serata
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Complimenti.
La mostra s’intitola “Se questi sono uomini” in riferimento alla celebre opera memorialistica di Primo Levi
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