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xmas eve…la buche de Noel

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è tutto pronto quindi per domani??? Tanti di voi parteciperanno alla veglia di mezzanotte con la Santa Messa del Natale…Io sono anni che preferisco declinare (troppo freddo, per la mia sinusite, poi anche la messa del mattino è bella e tanto sentita ugualmente)…e all’uscita della chiesa un brulè caldissimo e i primi baci d’auguri..quando si dice che le tradizioni fanno parte di noi, del nostro vissuto, del nostro essere; a chi ci minaccia di doverle togliere, a chi ci accusa di volerle solo per abitudine….io me ne rammarico…. abitudine è simile a consuetudine quindi quasi assuefazione, nulla a che vedere con la parola tradizione. a quelle persone io consiglio di spolverare il dizionario alla ricerca del significato vero del termine:” tradizione è il “complesso delle memorie, notizie e del patrimonio culturale che attraversa il tempo e le generazioni”.…  Ora dico: vogliamo davvero cancellare chi siamo e da dove veniamo????

addolciamoci un po’ e parliamo di torte….

Prima di sapere di essere celiaca c’era una tradizione in materia di dolci a Natale a casa mia portata avanti da me e mia sorella . Era quella di farcire il pandoro tagliato a stella con crema chantilly e pezzetti di mandorlato cristallizzato sotto una pioggia di scaglie di cioccolato; la bagna era fatta da un miscuglio di sciroppo al rum e Amaretto… Una delizia….

Molti sono i dolci tradizioni ..tutti buonissimi, molti irrinunciabili…

(foto dal web)

Non è da molto che è stato sdoganato pure qui da noi un dolce tipico riservato principalmente alle tavole francesi (e di altri paesi Europei)…E’  la BUCHE DE NOEL… il tradizionale tronchetto di pan di spagna farcito di crema e rivestito da cioccolato con le caratteristiche righe (fatte con la forchetta) a imitazione delle venature del legno.

Non l’ho mai fatto ma mi piacerebbe chissà questo Natale sperimentarloJ mille sono le varianti, io vi do la mia:

ingredienti:4 uova, 100 gr di farina, zucchero a piacere, mezza bustina di lievito, scorza di limone o arancia gratuggiata,  due cucchiai di acqua calda. Per il ripieno:crema pasticciera al cioccolato fatta cosi: mezzo litro di latte caldo, 3 tuorli ,zucchero a piacere, mezza bustina di vanillina, 3 cucchiai di farina. Una volta pronta la crema pasticciera, unire 100 gr di cioccolato fondente fuso a bagnomaria. Per la guarnizione: (o in alternativa x chi va di fretta: nutella a volontà  ) 100 gr di cioccolato al latte fuso a bagnomaria con 50 gr di burro.

Preparazione:

Preparare pan di spagna montando da soli i bianchi. I rossi montarli con zucchero acqua scorza e farina.Unire albumi mescolando dal basso verso l alto. Per ultimo aggiungere lievito.

Versate il composto in una teglia rettangolare rivestita di carta forno, livellate la superficie dell’impasto e infornate a 180 gradi per 10 massimo 15 minuti fin quando la pasta sarà dorata. Sfornate l’impasto, inumidite leggermente un canovaccio pulito, rovesciatevi la pasta biscotto staccate la carta da forno e arrotolate la pasta su se stessa, lasciate intiepidire.

Nel frattempo preparate la crema pasticcera (col solito procedimento) unirla poi al cioccolato fondente creando così una farcitura al cioccolato. Lasciare raffreddare

Srotolate la pasta, stendete la crema al cioccolato, arrotolate di nuovo e fate riposare almeno 30 minuti in frigorifero.

Preparate la glassa al cioccolato così: Sciogliete a bagnomaria il cioccolato (precedentemente tritato) fatelo scendere dall’alto  sulla buche spalmandolo e Con una spatola dentellata o i rebbi di una forchetta rigate la superficie del tronchetto di Natale formando la classica venatura del legno. Decorate il vostro tronchetto di Natale con agrifoglio, ciliegine candite, foglie o fiori di marzapane o pasta di zucchero a vostro piacimento.

Ecco una  foto trovata nel web:buche due.jpg

Che ne dite? Goloso????

baci al prossimo post

Daniela

Un po di info sulla storia di questo magnifico dolce.  l’ho conosciuta in prima superiore durante l’ora di conversazione francese con la lettrice madrelingua. Madame  Josephine.

In Francia questa ricetta si rapporta ad una leggenda natalizia: un tempo il solo combustibile che si conosceva era il legno. Perciò il ceppo di abete venne naturalmente a simboleggiare al tempo stesso il fuoco che dispensa il caldo ed il bambino Gesù, portatore di luce. La notte di Natale, un ceppo di abete veniva cerimoniosamente portato a casa per deporlo nel focolare domestico. Il suo legame col bambino Gesù viene dal fatto che è un albero coricato come un neonato. Inoltre si usava mettere sotto il letto il ceppo di legno  come protezione dai fulmini o lo si mescolava al foraggio per favorire la fertilità delle mucche. In Provenza mentre il capofamiglia andava alla ricerca del famoso tronco il resto della casa pregava per favorire il parto di bimbi, agnellini e capre. Nel Perigord si usava costruire l’aratro con i resti non bruciati del ceppo credendo che i semi sarebbero stati fecondi e di buon auspicio.

 

5 pensieri riguardo “xmas eve…la buche de Noel

  1. Mi sono commossa alle lacrime…mia mamma che era francese di adozione … Ogni anno a Natale faceva la blocchi de Noel… E quando divenne non vedente io poco più’ che bimba imparai a farla …. Per noi tutti … Era il dolce di natale ….. Non l’ ho più’ fatto…. Non ci riesco… Mi si stringe il cuore!

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